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Consulenza per la formazione

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AnciLab ha individuato nella formazione uno dei più importanti settori di interesse. Abbiamo moltissime esperienze da raccontare nella pagina dedicata alla storia dell’attività formativa di AnciLab

Il calendario di tutti gli eventi riporta i corsi gratuiti organizzati per formare gli amministratori e i dipendenti della PA e per la diffusione di aggiornamenti tecnici o giuridico-normativi. Il calendario include, tra l’altro, le giornate formative erogate ai volontari di servizio civile e ai tirocinanti di DoteComune.

AnciFAD è la piattaforma di formazione a distanza di AnciLab ed è utilizzata da oltre 2000 corsisti all’anno. La FAD è indicata soprattutto in progetti formativi di media – lunga durata, nei casi in cui il percorso didattico ha bisogno di essere tracciato, monitorato, valutato, nei casi in cui i corsi sono pensati per essere fruiti in differita, liberando i discenti dai vincoli spazio-temporali. Vedi il nostro catalogo di corsi in FAD.

AnciLab organizza, su richiesta delle amministrazioni, programmi di formazione per accompagnare i Comuni nei processi di miglioramento continuo e cambiamento. I corsi, sono progettati ad hoc sui fabbisogni specifici dell’Ente committente e, di norma, realizzati presso la struttura richiedente.

Vedi la nostra proposta formativa a catalogo, i corsi proposti sono solo una parte dei programmi che possiamo realizzare su misura per gli enti locali.

Il programma di formazione sul team coaching è un percorso di apprendimento che si concentra sulle competenze e le conoscenze necessarie per diventare un coach di team efficace. il programma si rivolge a coloro che desiderano sviluppare le competenze necessarie per guidare, supportare e migliorare le prestazioni di un team all’interno di un’organizzazione.

  • Fondamenti del Team Coaching
  • Comunicazione Efficace e Tecniche di coaching di un team
  • Processo di coaching di un team
  • Analisi del Team e Valutazione delle Prestazioni

La dimensione interculturale si manifesta quotidianamente e da molti anni, come in tutti i Paesi del mondo, quando, nei servizi educativi e nella scuola dell’infanzia, si incontrano bambini e famiglie che hanno origini e storie diverse, parlano lingue materne diverse.

I nuovi intrecci culturali non riguardano solo la provenienza geografica, ma anche le scelte e gli stili di vita quotidiana. Se ciascuno impara a evitare definizioni classificatorie dell’identità dell’altro, questa varietà può essere esplorata, conosciuta, suscita domande e promuove il confronto e la scoperta di diversi punti di vista.

La complessità culturale e il plurilinguismo sono una “ricchezza difficile” che richiede nuove competenze e muove forme di incontro e di scambio tra figure professionali e genitori, tra genitori, tra bambini, sollecita la conoscenza del mondo, apre orizzonti, pone nuove sfide alla vita democratica e assicura la capacità di adattarsi ai cambiamenti.

  1. Fondamenti dell’educazione interculturale
  2. Il contesto dei servizi educativi 0-6
  3. Strategie interculturali nei servizi educativi 0-6
  4. Metodologie e strumenti per l’educazione interculturale

I servizi educativi per i più piccoli sono i primi contesti entro i quali i bambini s’incontrano con le differenze del quotidiano condiviso e dove i genitori mettono a confronto i loro modelli educativi e di cura dei figli, mentre gli educatori accolgono, mediano e intrecciano attese diverse. Negli ultimi anni,

i servizi per l’infanzia accolgono sempre più genitori e bambini che hanno le loro origini altrove e che hanno vissuto il viaggio di migrazione. Tracce e frammenti di culture diverse entrano dunque, insieme a loro, nei servizi per tutti: pongono domande, sollecitano risposte, attendono di entrare in dialogo con la storia di tutti.

Il percorso di formazione propone uno sguardo interculturale sulla letteratura per l’infanzia, muovendo dalla consapevolezza dell’importanza della lettura, fondamentale per il benessere e la crescita emotiva e cognitiva di bambine e bambini.

Obbiettivi
In particolare, si esplorerà una selezione di albi illustrati pensati per la fascia 0-6, riletti in chiave interculturale, con particolare attenzione a proposte volte alla valorizzazione del plurilinguismo di bambine e bambini e delle loro famiglie. La proposta formativa offre inoltre la possibilità di realizzare un project work, a cura delle partecipanti, che prevede l’ideazione e/o la realizzazione di un percorso narrativo-interculturale a partire dai temi condivisi nei primi due incontri.

Contenuti
Durante gli incontri ci si soffermerà sull’importanza di ri-conoscere, valorizzare e mantenere le lingue d’origine. Si analizzeranno varie tipologie di albi illustrati, piste di lettura e percorsi con approccio interculturale. Si idealizzerà e/o realizzerà un project work, partendo dall’analisi del testo fino ad arrivare alla progettazione del percorso. Saranno proposte bibliografie e sitografie relative ai temi trattati.

Il percorso favorirà l’utilizzo diretto dei dispositivi digitali in possesso delle partecipanti e concretamente utilizzabili nei servizi e l’utilizzo di app e programmi facilmente utilizzabili per elaborare immagini e suoni e per fare editing video, favorendo l’autonomia nella costruzione dei prodotti narrativi e documentativi.

Obbiettivi
Permettere alle educatrici di valorizzare le potenzialità del digitale e la facilità di utilizzo dei dispositivi in loro possesso per sviluppare competenze metodologiche e operative nella costruzione di percorsi narrativi, didattici e documentativi che favoriscano il lavoro pedagogico su quattro dimensioni:

  • in equipe, facilitando il confronto tra colleghe, la progettazione e la valutazione
  • con i bambini e le bambine, allargando le possibilità di intervento e di gestione delle attività
  • per le famiglie, favorendo una documentazione partecipata e condivisa dello sviluppo pedagogico
  • per le istituzioni, per gli altri servizi e per le realtà che si occupano di infanzia, per valorizzare il lavoro svolto e stimolare un confronto costante sulle pratiche pedagogiche.

Contenuti

  • Cos’è il digital storytelling e come svilupparlo in una prospettiva pedagogica nella fascia 0-6
  • Utilizzare il digitale in senso narrativo per favorire il confronto in equipe
  • Lavorare con i bambini e le bambine: il digitale come “sfondo integratore” operativo
  • Documentare attraverso formati e stili condivisibili
  • Raccontare il lavoro con l’infanzia in una logica di marketing sociale, che valorizzi i servizi 0-6
  • Valutazione delle attività svolte sulla base del corso e modellizzazione di utilizzo nei servizi

Il service design è un campo emergente che aiuta – attraverso strumenti tangibili e intangibili – a valorizzare l’esperienza dei fruitori per migliorare le performance dei servizi. È una modalità di progettazione fortemente orientata al fruitore, si caratterizza per l’interdisciplinarità e combina competenze che vanno dalla progettazione, alla gestione e all’ingegnerizzazione dei processi.

La finalità è quella di costruire nuovi modelli di servizio, inclusivi, interculturali e in grado di creare nuovo valore sociale, culturale ed economico. Il percorso prevedrà l’approfondimento dell’approccio teorico del service design, la costruzione di processi di progettazione e coprogettazione con la sperimentazione di diversi strumenti di service design.

In questa direzione vuole trasferire la conoscenza di 9 strumenti tipici del service design e di un framework di progettazione che li renda facilmente utilizzabili all’interno del contesto quotidiano.

Obbiettivi

  • Sviluppare conoscenze legate all’approccio del service design;
  • Far conoscere i principali principi del service design applicati alla progettazione di servizi pubblici;
  • Sperimentare alcuni strumenti legati al service design;
  • Definire un processo di progettazione ispirato al service design.

Contenuti
In tutte le giornate saranno fornite delle conoscenze connesse alla progettazione dei servizi con il service design, sperimentati degli strumenti in piccolo gruppo e infine analizzato il processo e gli esiti del lavoro realizzato. In questa direzione sarà presentato anche l’utilizzo dei principali kit di visualization on-line.

Il tema delle risorse umane riveste un ruolo sempre più importate e strategico per le pubbliche amministrazioni centrali e locali, sia per la dinamicità che caratterizza l’attuale mondo del lavoro che per la continua evoluzione del contesto normativo di riferimento, che porta inevitabilmente a considerare il personale come asset fondamentale per il miglioramento dei livelli di efficienza e la qualità dei servizi al cittadino.

  1. Project Cicle Management: Analisi dei problemi
  2. Project Cicle Management: Il quadro logico
  3. Project Cicle Management: EuropeAid e la valutazione di impatto sociale
  4. Project Cicle Management: Il monitoraggio della spesa

Obbiettivi
Il progetto consente di raggiungere risultati strategici e concreti che favoriscono lo sviluppo della capacità istituzionale delle amministrazioni della Regione Lombardia, attraverso il rafforzamento delle competenze dei dipendenti, sia nell’ambito della gestione amministrativa delle risorse umane, nonché dei componenti della PA che a vario titolo impegnate nei servizi sociali, nei servizi alla persona e/o all’interno delle strutture di welfare.

Contenuti
In relazione a tale tema, risulta strategico avviare percorsi di sviluppo del welfare locale, facendo perno sull’innalzamento delle competenze del personale comunale sia per garantire maggiore efficacia nella progettazione e valutazione dei servizi sia per sviluppare reti, in una logica di costruzione di un welfare locale, in grado di fronteggiare le sfide derivanti da un’oggettiva necessità di:

  • affrontare una domanda sempre crescente, complessa, diversificata e con aspettative di sempre maggiore miglioramento della qualità dell’offerta, delle modalità di definizione ed erogazione dei servizi;
  • considerare attentamente il significato e il ruolo di soggetti pubblici e privati, come, in particolare, il terzo settore, che intervengono per riconfigurare il welfare locale, modificando di fatto il contesto nel quale sono esercitate le funzioni assegnate alle amministrazioni comunali.

La riforma del Terzo Settore e le evoluzioni del welfare locale stanno spingendo sempre più amministrazioni a interpretare in maniera differente il proprio ruolo, posizionandosi come soggetto che dialoga con il terzo settore, per la costruzione di un welfare locale più capace di rispondere alle problematiche della comunità.

Il Codice del Terzo Settore, in tale direzione, offre – con la revisione degli istituti della Co-programmazione e della Co-progettazione – nuove e importanti opportunità.

In questi anni di effervescenza e innovazione istituzionale – in cui diverse Amministrazione Locali stanno provando a realizzare esperienze di co-programmazione e co-progettazione – appare importante accompagnare questo sforzo con un supporto procedimentale e metodologico.

  1. Il paradigma dell’Amministrazione Condivisa. Le procedure per la co-programmazione e la co-programmazione
  2. Approfondimenti metodologici ed esperienze di co-programmazione e co-programmazione.
  3. Verso un’Amministrazione Condivisa. Inquadramento dell’istituto della co-programmazione e della co-programmazione all’interno della dimensione statutaria, regolamentare e programmatoria dell’Ente Locale.

Obbiettivi
In linea con la Riforma del Terzo Settore e l’approccio che promuove l’Amministrazione Condivisa appare fondamentale promuovere un sistema di conoscenze e di pratiche utile all’implementazione di esperienze di co-progettazione e co-programmazione nei diversi territori della nostra regione.

In particolare il percorso promuoverà:

  • una riflessione sull’Amministrazione Condivisa e su come si inseriscono in essa gli istituti della co-programmazione e della co-programmazione;
  • le linee guida per la corretta realizzazione di esperienze di co-programmazione e co-progettazioni;
  • alcune indicazioni metodologiche che permettano una corretta facilitazione delle esperienze locali.

Contenuti
Il percorso si caratterizza per un orientamento che punta all’innovazione istituzionale attraverso il paradigma dell’Amministrazione Condivisa. In questa direzione saranno presentati una serie di approfondimenti contestuali e specifici sulla co-programmazione e la co-progettazione.

Nel percorso saranno presentati specifici casi e si realizzeranno dei momenti laboratoriali utili a sviluppare un confronto tra i partecipanti.

Essere intelligenti dal punto di vista emotivo significa essere consapevoli di se stessi e usare le proprie risorse interiori per migliorare costantemente la qualità della propria vita, traendo da ogni circostanza il migliore insegnamento. Significa, quindi, saper riconoscere i segni, raffinati e grossolani, della quotidianità per affermare sé stessi nel modo migliore in una condizione di win to win o niente di fatto. Possiamo definire vincenti quelle esperienze in cui si riesce a creare un humus per cui tutti i partecipanti traggano un vantaggio significativo per cui sentirsi riconosciuti e soddisfatti.

Sentirsi soddisfatti è importante per mantenere adeguata la motivazione ad agire e tenere chiari davanti a sé gli obiettivi da raggiungere e i processi da attivare per tagliare i traguardi desiderati.

Obbiettivi
Il percorso proposto vuole dunque raggiungere i seguenti obiettivi:

  • Acquisire la consapevolezza di cosa sia l’Intelligenza Emotiva e di come sia significativa nel rapporto con sé stessi e con gli altri;
  • Comprendere le diverse tipologie di interazioni: come trasformare situazioni win to lose in win to win o niente di fatto.
  • Acquisire la consapevolezza del valore della parola come elemento di potere comunicativo;
  • Usare la parola coerentemente con i canali non verbali e paraverbali;
  • Acquisire strumenti per gestire efficacemente relazioni professionali asimmetriche e simmetriche.

Contenuti

  • La parola come codice di programmazione
  • La relazione: le caratteristiche di una relazione Intelligenza emotiva: i pilastri applicati al mondo personale e professionale
  • Comunicazione efficace e gestione della relazione professionale: assiomi della comunicazione, filtri e come usarla

Gli enti locali e gli enti pubblici non sono nuovi al tema del fundraising, si pensi a quanto previsto dal D.L. 83/2014. Tuttavia il periodo d’emergenza sanitaria determinato dal Covid 19 ha registrato un solido incremento di enti locali e più in generale degli enti pubblici, per es. gli ospedali, attivi nella raccolta fondi, per sostenere la distruzione di pacchi di prima sussistenza alle famiglie indigenti, l’acquisto di attrezzature mediche, la consegna di dispositivi igienico sanitari, ecc.

Se da un lato il 2020, con l’emergenza pandemica, ha portato massivamente gli enti locali e le organizzazioni pubbliche a vedere la possibilità di attivarsi circa il tema del reperimento delle risorse in modo diffuso e non legato ad esigenze di settore, dall’altro non ha promosso strategie di fundraising che andassero oltre l’emergenza / urgenza e che si fondassero su presupposti metodologici necessari per garantirne efficacia ed efficienza. Diviene dunque strategico sistematizzare e capitalizzare vecchie e recenti possibilità offerte agli enti locali in riferimento alla raccolta fondi, attraverso la dotazione di presupposti metodologici a fondamento dei processi di raccolta fondi e di ingaggio dell’intera comunità.

Sia per offrire metodo che per promuovere una condivisa attivazione della comunità circa il tema delle risorse si propone il COHESION FUNDRAISING che configura la raccolta fondi come strategia di coesione e sostenibilità per gli enti locali, il no profit e per la comunità intera. E’ una strategia di community holder engagement che, utilizzando come volano il reperimento di risorse, crea le condizioni per condividere obiettivi e strategie con la community di riferimento. Il fundraising diventa il punto di partenza per fare squadra con il territorio, creando collaborazione orientate alla coesione della comunità

  1. Il metodo del cohesion fundraising e l’engagement della comunità
    LA COMUNITA’ CHE FA SQUADRA Gli enti locali e la sfida del reperimento di risorse durante e dopo la pandemia, scenari attuali e di sviluppo futuro pilastri teorici e metodologici del cohesion fundraising, le principali strategie e tecniche d’ingaggio della cittadinanza – il people raising.
  2. Il metodo del cohesion fundraising e l’engagement della comunità
    LE AZIENDE Dalla richiesta di denaro alla coprogettazione – la condivisione delle esigenze con le imprese; strategie, tecniche e canali di ricerca e coinvolgimento; la gestione dell’interazione con imprenditori; responsabilità sociale d’impresa e welfare aziendale
  3. Il community holder engagement ed il design comunitario
    OLTRE LA COMUNICAZIONE La comunicazione intesa come processo interattivo volto ad individuare esigenze condivise oltre i bisogni dei singoli. L’ingaggio della comunità come occasione di corresponsabilizzazione circa la sostenibilità. Gli hackathon quali strategie di ingaggio della comunità e di raccolta di risorse
  4. TECNICHE E STRUMENTI ALLA PROVA DEL COHESION FUNDRAISING
    Il cohesion fundraising applicato agli strumenti di raccolta fondi dedicati agli enti locali e pubblici. Gli strumenti e le tecniche di raccolta fondi ed il cohesion fundraising, es piattaforme di crowdfunding, la leva della defiscalizzazione, il dare evidenza ad “una buona causa”, gli incontri con gli imprenditori. – gli aspetti fiscali e le tangenze (per gli enti locali) con la riforma del terzo settore.

Obbiettivi
Il percorso intende sviluppare conoscenze e competenze da cohesion fundraiser in ruoli operanti o che andranno ad operare negli enti locali nell’ambito del reperimento di risorse e della sostenibilità.

Sin dai primi anni di vita, bambine e bambini imparano a riconoscere i ruoli all’interno della famiglia e iniziano a comprendere le regole della vita sociale: il processo di acquisizione dei ruoli – ma anche dei pregiudizi socialmente condivisi – è estremamente precoce e si sedimenta nei primi anni di asilo e della scuola.

Con l’inizio della scuola, in particolare, i bambini fanno nuove esperienze, iniziano a costruire dei legami con i pari e a partecipare alla vita sociale.

Durante questo processo di crescita si acquisiscono inevitabilmente informazioni sui ruoli di genere, non solo osservando i comportamenti delle figure adulte di riferimento, ma anche attraverso il gioco, la lettura, l’interazione con i mass media.

Obbiettivi

  • Esplorare i processi di costruzione delle identità di genere;
  • Valorizzare il ruolo attivo ed educativo, mai neutro, dell’adulta/o educante o insegnante della costruzione e/o trasmissione di stereotipi;
  • Valorizzare all’interno del gruppo 0-6 peculiarità e occasioni di continuità del lavoro sugli stereotipi di genere tra nido e scuola dell’infanzia.

Contenuti
Si lavorerà sulla valorizzazione delle differenze, dal punto di vista dei presupposti teorici, dell’attività didattica e dei rapporti educativi e relazionali. Si porrà attenzione agli stereotipi presenti nel gioco nella la lettura, nella pubblicità.

Obbiettivi

  • Fornire competenze progettuali ai partecipanti, sia per la progettazione individuale che per quella collettiva;
  • Identificare un format progettuale che faciliterà la progettazione e permetterà un allineamento tra obiettivi, azioni, sistema di valutazione e indicatori;
  • Promuovere la cultura della valutazione dei risultati all’interno dell’ambito della progettazione.

Contenuti
Il corso si articola in otto moduli di formazione, ciascuno con un focus specifico:

Il corso prevede un’alternanza tra momenti teorici e momenti pratici. Durante i momenti teorici, i partecipanti saranno introdotti ai concetti e alle tecniche necessarie per la progettazione e la valutazione dei progetti. Durante i momenti pratici, i partecipanti lavoreranno in gruppi sulla progettazione di un progetto individuale e di un progetto collettivo.

Nel percorso sarà definito un format funzionale alla progettazione e costruito un database di strumenti e indicatori funzionali alla valutazione delle progettazioni.

Modulo 1: Introduzione alla progettazione
Si concentra sull’introduzione alla progettazione, definendo il significato del termine progetto e il suo ciclo di vita. Verranno esplorati i concetti di base della progettazione e della gestione del progetto, con un’attenzione particolare all’identificazione degli obiettivi, dell’analisi dei fattori di successo e dei possibili rischi. Inoltre, si discuterà l’importanza dell’allineamento tra obiettivi, azioni, sistema di valutazione e indicatori. Nel modulo sarà introdotta la teoria del cambiamento, in modo da offrire degli elementi legati alla progettazione orientata all’impatto.

Questo modulo fornirà una base solida per la comprensione dei principi di base della progettazione e della gestione del progetto. I temi che saranno trattati sono i seguenti:

  • Presentazione della Teoria del Cambiamento;
  • Definizione di progetto e ciclo di vita del progetto;
  • Concetti di base della progettazione e della gestione del progetto;
  • Identificazione degli obiettivi e delle esigenze della comunità;
  • Analisi dei fattori di successo e dei rischi del progetto;
  • Importanza dell’allineamento tra obiettivi, azioni, sistema di valutazione e indicatori;
  • Costruzione del budget di un progetto;
  • Presentazione del Logical Framework.

Modulo 2: Progettazione di progetti individuali
In questo modulo, sarà approfondita la progettazione di percorsi individuali, mettendo al centro l’identificazione dei bisogni e dei destinatari del progetto. Sarà discussa l’importanza della definizione degli obiettivi e delle azioni da intraprendere, e definite le modalità della costruzione del piano operativo. Sarà esaminato, inoltre, il monitoraggio e la valutazione dei risultati del progetto, per garantire che gli obiettivi siano stati raggiunti e per valutare i suoi risultati. Con questo modulo, si approfondiranno i principi di base della progettazione di progetti individuali.

I contenuti trattati saranno i seguenti:

  • Identificazione dei bisogni e dei destinatari di un progetto;
  • Importanza della definizione degli obiettivi e delle azioni da intraprendere;
  • Costruzione del piano operativo del progetto;
  • Monitoraggio e valutazione dell’efficacia del progetto.

Modulo 3: Progettazione di progetti di gruppo
Saranno approfondite le modalità di progettazione in relazione al lavoro di gruppo. I contenuti trattati saranno i seguenti:

  • Identificazione dei bisogni e delle necessità dei gruppi;
  • Definizione degli obiettivi e delle azioni da intraprendere;
  • Costruzione del piano operativo del progetto;
  • Monitoraggio e valutazione del progetto.

Modulo 4: Definizione dei risultati attesi
Nel modulo saranno definiti le diverse tipologie di risultati attesi, in modo da mettere in luce le differenze tra output e outcome. In particolare saranno sviluppati i seguenti concetti:

  • Definizione degli output e degli outcome;
  • Identificazione dei risultati attesi e degli indicatori di successo
  • Definizione delle azioni da implementare per raggiungere i risultati attesi
  • Utilizzo del Logical Framework.

Modulo 5: Implementazione del progetto
Approfondimento delle modalità e degli strumenti funzionali all’implementazione e alla gestione dei progetti. I temi trattati saranno:

  • Definizione del team di lavoro e delle responsabilità;
  • Implementazione delle azioni previste nel piano di lavoro;
  • Cronoprogramma e sistemi di controllo;
  • Gestione del rischio e delle eventuali criticità.

Modulo 7: La valutazione dell’impatto dei progetti
Sarà ripresa la Teoria del Cambiamento e i concetti di output e outcome, in modo da garantire la comprensione degli elementi funzionali a sviluppare un sistema di valutazione. I temi trattati saranno i seguenti:

  • Riflessione funzionale alla valutazione in ottica di Teoria del Cambiamento
  • Costruzione di indicatori di monitoraggio e valutazione
  • Importanza dell’analisi dei dati e della definizione di reportistica efficace

Modulo 8: Identificazione di strumenti di valutazione
Nel modulo saranno sviluppati, a partire dalle competenze ed esperienze delle operatrici e degli operatori, una serie di strumenti funzionali a rilevare i risultati delle progettazioni. I temi trattati saranno:

  • Ragionamento sul rapporto tra obiettivi e risultati attesi
  • Identificazione di specifici indicatori
  • Creazione, attraverso l’esperienza dei partecipanti, di un data base di strumenti per la rilevazione dei dati;
  • Riflessione sulle modalità di utilizzo e rilettura dei dati.

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Elisabetta Martino